La revolution “toda joja, toda beleza” del Vado sembra già ai titoli di coda

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Ci sono tanti ( aggiungo : sprovveduti) che pensano che basti mettere solo il cartello Nuova Gestione, affinchè il cliente (in questo caso gli addetti ai lavori, gli appassionati e i tifosi) faccia reset di tutto quello che è successo prima… Se invece (questa la ricetta consigliata) si sta cercando di riacquistare la fiducia di un ambiente nel quale la gestione era andata male negli ultimi anni (2 dicesi 2 retrocessioni consecutive la dicono lunga), si dovrebbe prima cercare di riposizionarsi.Mi spiego meglio ed evoco un esempio come se si parlasse di un ristorante da riqualificare. Molti “ristoratori” infatti di questi tempi arrivano da me e mi dicono: abbiamo acquistato quel tale locale ( la taverna rossoblù, ad esempio) che è stato per anni in mano a gente che l’ha fatto cadere in basso : ora che alternative abbiamo? Rispondo che ve ne sono due.Nel senso che: 1)si può continuare a restare nella mente dei futuri clienti come il ristorante che ha ereditato un rudere e non lavorare oppure: 2) tentare di dare un volto nuovo al nuovo locale. Ricordo che per poter dire “da quando l’ho preso io il locale la gente capisce che è diverso” non basta annunciarlo a botte di proclami o scriverlo su di un cartello fosforescente ma occorre radicalmente cambiare identità, dare un volto nuovo, porre in essere qualcosa che faccia dire veramente che lì dentro, le cose sono davvero cambiate e questo lo si puo’ fare solo attraverso degli strumenti  (capacità manageriali, skills, competenze) che facciano vedere consapevolmente che si è cambiato facciata, stile e progetto.La cerimonialità dell’inaugurazione è risaputo che dia una certa impressione, che porti una ventata di fresco, che sfoggi un look alla moda, della serie : la scopa nuova, scopa meglio! Gradatamente però ci si accorge che tutto sta per ritornare come era e che in pratica lo “stucco e pittura, bella figura” svanisce in fretta. Questo accade quando di fatto non si è saputo fare sintesi sugli errori commessi e che anzi li si sono accentuati. Se si pensa che basti cambiare lo chef di sala (leggasi il mister) e rimescolare i camerieri (giocatori e staff tecnico), ma rimane lo stesso menù (calcio propositivo e sbilanciato, non allenato adeguatamente alla categoria sotto il profilo atletico) e soprattutto ci si continui a servire dagli stessi fornitori (leggasi procuratori off limits) i risultati prima o dopo saranno gli stessi : negativi e molto al di sotto delle aspettative.Per creare una piantana solida necessita ben altro a cominciare dall’attuarsi con un Marketing di livello ed investire sulla conoscenza sino ad arrivare dal punto di vista strategico allo strutturare le migliori promozioni . E sì! Perchè nell’azienda “calcio” non si diventa i titolari solo con i soldi, bensì attraverso la buona “governance” e la capacità di creazione di un Team competitivo che come ben si sa non sono qualità frutto di improvvisazione ( come la sapiente scelta al meglio dei propri collaboratori). Ritengo che quanto ho espresso in pre new abbia trovato la sua cartina di tornasole, il suo barometro e la sua prima vera verifica nella penta sepoltura di goals avvenuta in quel di Novara. Nel 5 a 0 subito da Vuthaj e compagni che trascina la pattuglia di Tarabotto a divenire la 175° difesa (19 reti subite in 9 incontri, media superiore a due a gara) della Serie D italiana su 180 iscritte, riaffiorano vecchi fantasmi mai sopiti e prendono forma dubbi e riscontri che come da copione credo che si trasformeranno in affannose ricerche della panacea mai trovata (se non del già evocato “male oscuro”).Nella oramai sfiancante ricerca degli alibi di turno per giustificare un tracollo di simili dimensioni, erratissimo partire dall’espulsione di Pantano, per proseguire con il pizzichio che ha determinato l’uscita di Costantini, per arrivare al prendere atto della forza insormontabile degli avversari.Gli uomini di Marchionni hanno esordito pareggiando con l’Asti (1 a 1), per poi impattare anche a Borgosesia (0 a 0) e con il Ligorna (2 a 2) e con il fanalino Sestri Levante (1-1).Ecco i numeri dell’implacabile armata.Ora si profilano in breve successione due impegni da bollino rosso : merc. in Coppa con la Sanremese e domenica con il ritrovato Gozzano nel mentre al gruppo si sono aggiunti i rientranti Anselmo e Brondi ed il neo arrivato Lazzaretti.Se il primo match può servire quale test sullo stato di forma ( fermo restando l’importanza della posta in palio), il secondo potrebbe decidere su quale “Play” (Off o Aut) sintonizzarsi.La scorsa stagione alla nona il Vado aveva incamerato 8 punti. In questa 11. Tre punticini di differenza…..A.A.A. toda joja e toda beleza cercasi!