“Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c’è un campo. Aspetterò laggiù.”

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Con una frase “cult” dello scrittore e medico afghano naturalizzato statunitense Khaled Hosseini (l’autore de “Il cacciatore di aquiloni”) voglio iniziare a relazionare i tantissimi ed affezionati lettori della mia rubrica su quella che per il Vado del  vulcanico e generoso patron  Franco Tarabotto dovrebbe/potrebbe/vorrebbe essere l’ennesima stagione della tanto agognata rifondazione. Se da un lato si è ripartiti con il piede giusto (mi riferisco all’approdo del quotato tecnico Marco Didu (ex Chieri) al posto dell’inesperto e spigoloso Solari e alla sostituzione del preparatore atletico Laganaro con il coach assistant Nicolò Cardani (per i portieri Fabio Francini), dall’altro, quello manageriale, (leggasi movimento giocatori che al momento registra un ingiustificato soprannumero) si stenta a fare quel tanto auspicato salto di qualità, sempre alla ricerca perenne di quella competenza che se ti manca difficile che fai bene le scelte. Perchè di questo si tratta e ciò non può essere trascurato.Al momento si direbbe che anzichè dedicarsi ad una tesi sperimentale ci si stia orientando, prova dopo prova, verso una tesi di compilazione tratta più che da fonti ufficiali e pertanto autorevoli, da mere incursioni sul “web” che azzerano a parer mio l’essenzialità. Elemento che viceversa ho trovato nel Ligorna dove è bastato inserire alcuni pezzi pregiati (su tutti quel Luca Dellepiane terzino classe ’02  proveniente dalla Primavera del Genoa dov’era il capitano) nonchè Manlio Di Masi, classe 2000,un giocatore brevilineo ed esplosivo,  che lo scorso anno ha militato nel Novara, con cui ha vinto il girone “A” totalizzando 35 presenze, 5 gol e diversi assist. Che il Vado fosse ancora ampiamente in fase di rodaggio lo avevano già dimostrato le precedenti amichevoli, ma questa volta di fronte ad un avversario di prestigio (un buon 2 a 0 all’Asti nel turno preliminare) le lacune “strutturali” e di gioco sono decisamente affiorate. L’eliminazione dalla Coppa Italia di Serie D al primo turno e per giunta in casa brucia, eccome. Poche idee e rare conclusioni a rete, miste a quella sensazione evidente che si potesse prendere gol. Si può parlare di tutto. Dell’assetto ancora non trovato, del tempo che occorre per forgiare tanti elementi nuovi, degli assenti (De Bode in testa), ma alla lunga se dici di voler costruire un Vado per vincere, lo devi fare! La sassata di Cericola (peraltro poco o niente murato nell’occasione) rinvia i sogni di gloria o quantomeno rispedisce i rossoblù in quella dimensione da cui era lecito e doveroso affrancarsi. Dei superstiti della scorsa stagione se Capra e Lo Bosco possono considerarsi  alla stregua di “usato sicuro” la riconferma di Cenci ha francamente dell’incomprensibile. Insomma mentre i genovesi degli ex Ricci-Battiston approdano ai sedicesimi, per mister Didu diventa fondamentale sciogliere i nodi prima di domenica 4 quando per la prima di campionato scenderà al Chittolina il quotato Derthona di Fossati, un avversario di tutto rispetto. Che sia già tempo di esami?