Una lectio brevis sui criteri di valutazione

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Devo obbligatoriamente alzare l’asticella per introdurre l’analisi del pari (primo zero a zero e prima volta senza goals subiti da parte dei Solari boys da inizio stagione) maturato con l’ex grande “Gozzano”. Intanto ridimensionandone la portata visto i piemontesi sono abbonati al segno X (ben 6 su 10 incontri) e secondariamente perchè perdendo fuori e impattando in casa ben presto la classifica già oggi ridottasi al minimo sindacale si potrebbe fare preoccupante. Nella settimana in cui il Vado provava a raccogliere i frutti maturati sin dal precampionato sono venute le disfatte con il Novara e con la Sanremese in Coppa e questo puntello figlio della paura di osare contro un team che con 8 reti all’attivo è il quarto peggior attacco del torneo, il che fa rimandare ad altri match il giudizio sul neo acquisto Tinti inseritosi in un reparto che recentemente si è andato rafforzando anche con l’arrivo dell’ex Cremonese Breno. Tornando a bomba al tema che voglio discutere mi avvalgo di una mirata dissertazione per domostrare quanta distanza vi sia dal parlato (forse meglio proclamato) ed il mondo reale. Il cammino dell’uomo infatti deve portarci “oltre” la sterile autoreferenzialità: non si cresce se non nell’confronto (il clan del Chittolina lo teme, eccome) con gli altri; ciò comporta anche accettare il senso del ‘limite’ all’individualismo imperante (quando non sfocia nell’arroganza). Riusciamo a capire come esista oggi all’interno del club una sorta di generalizzata ribellione mentale nei confronti delle esperienze del “limite” che mette in discussione la pretesa dell’autosufficienza. Insomma, il desiderio narcisista vorrebbe essere illimitato e onnipotente, pienamente realizzato/soddisfatto e, perciò, liberato da ogni recinto, da ogni regola, da ogni verifica (faccio notare che sul grappolo delle ultime 5 partite con soli 4 punti fatti la pattuglia tarabottiana sarebbe retrocedente diretta, altro che discorsi aristotelici sul bel gioco. Questa pretesa irrealizzabile, autodistruttiva, viene ogni volta smentita e contrastata dall’esperienza concreta, in cui “il desiderio” resta inappagato e sofferente. Da qui la ribellione impotente al dolore per la perdita della propria immaginaria onnipotenza. E di lì il passo verso la delusione è breve specie se “si riduce al crollo di un’illusione”, cioè della pretesa del dominio totale sul mondo esterno. Etichettare come “ottima” la prestazione fornita domenica (zero tiri in porta da parte del magico tridente all’asciutto ormai da tempo)  viola apertamente i canoni base del saper valutare obiettivamente. “Bene, ma non benissimo” diceva qualcuno: in apparenza la massima parrebbe un modo di dire del tutto banale. Come stai? Bene, ma non benissimo. Prof, come è andato il mio compito? Bene, ma non benissimo. Se fosse così, non ci sarebbe proprio nulla da segnalare. Ma la massima è diventata un tormentone dopo aver subito una torsione, come si vede dal testo del rap che Shade le ha dato un nuovo e più pertinente risalto. Neppure questa perfetta inversione di significato è di per sé molto interessante. Avviene comunemente, quando per parlare di un idiota si preferisce negare il contrario: «non è un’aquila». L’interessante è che questo uso di nuova tendenza designa un modo di stare sui social network molto comune. Chi li usa solo per parlare di cose che gli piacciono e di cui va fiero è noioso. Per tornare ad una sfida in cui l’unica emozione è stato il palo interno colpito da Cattaneo imbucatosi tra le fila nemiche nei più classici dei contropiedi sarebbe bene ricordare che per ritenersi soddisfatti, molto contenti, se non addirittura entusiasti bisogna aver ben chiaro una tabella di riferimento che mi appresto a riportare con tanto di equivalenza numerica :
Voto 6 – Giudizio Sufficiente (Discreto). Voto 6,5 – Giudizio pienamente sufficiente. Voto 7 – Giudizio Discreto Voto 8 – Giudizio Buono. Voto 8.5 Giudizio Distinto. Voto 9 Giudizio Ottimo. Voto 10 Giudizio Eccellente

Dal mio 6.5 di stima al 9/10 emerso dalle varie interviste rese, ce ne passa. Tra le note positive metterei la prova maiuscola del rientrante Anselmo e la sempre più convincente verve dell’indomito Giuffrida.Tra le negative una gestione troppo preoccupata del risultato, come i cambi effettuati ( 2 sui 5 fruibili e a poche manciate dalla fine) inducono a pensare. Con il Borgosesia (un vero e proprio porta fortuna per il Vado 2020/21 battutto in casa ed in trasferta) sarà un’altra musica. I granata sono in gran spolvero (quinto posto grazie a 3 vittorie consecutive) e per mettere in berta qualcosa bisognerà prendere qualcosa di più che sei e mezzo in pagella.