Lunga vita al trio “CA-LO-DIR” quello che quando ne sei senza non fai la differenza

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Tante potrebbero essere le considerazioni dovendo spiegare il buonissimo terzo posto del Vado in questo inizio di campionato. Si è fatto riferimento all’aumento del tasso tecnico, dell’esperienza e delle legittime aspettative provenienti da un investimento economico di tutto rispetto. Talvolta anche alla ricchezza numerica della rosa e all’aver finalmente trovato dei capisaldi su cui ruotare. Anche nel caso di questa partita però a incidere sul risultato finale (un 2 a 1 sul sorprendente ma acerbo Gozzano che sta francamente stretto ai rossoblù che è stato contenuto nella dimensione dalle ottime parate del super portiere Alessandro Vagge ex giovanili del Chievo classe 96  che oltre per parare i rigori e rimbalzato alle cronache in ottobre per aver aperto le marcature, con un gol da porta a porta scaturito dal suo micidiale sinistro, nella vittoria sul campo del Pont Donnaz finta poi 3-1) sono stati due tiri da fermo scoccati da Capra su punizione diretta e da Lo Bosco su penalty. Questo tridente che sta facendo la fortuna di mister Didu (a proposito complimenti a Sergio Gracchi il coach della Juniores Nazionale che lo ha degnamente sostituito in panchina) credo che stia scrivendo una pagina importante nella gloriosa storia del sodalizio vadese.Il mix è esplosivo in quanto a fantasia, dinamismo e fiuto. Ai centimetri del capocannoniere Di Renzo (per nulla egoista nell’episodio della scelta del rigorista) si aggiungono la “cazzimma” (a volte anche troppa) di Lo Bosco e l’eterna giovinezza di Edo Capra (la sua stilisticamente perfetta rovesciata al 51° da sola vale il prezzo del biglietto). Quei tre lì davanti ( tutti ultratrentenni, e solo questo potrebbe limitarne il rendimento) stanno producendo una media di due “pere” a match per un totale complessivo di 23 : un dato statistico impressionante secondo solo alla Sanremese. Detto ciò ritorno per un attimo alla gara. Vado sottotono e rinunciatario nel primo tempo (occorreva meno costruzione e più verticalizzazione, ma se questo non è avvenuto credo che possa riferirsi ai timori scaturiti dagli ultimi due esiti non proprio brillanti) ben più incisivo nel secondo quando ha decisamente alzato il baricentro e dato più continuità offensiva alla manovra. D’altronde per la prima volta Didu aveva a disposizione tutto l’intero gruppo e trovare subito gli automatismi non è sempre l’impresa più facile.Domenica si va a Bra.I piemontesi la scorsa stagione persero per ben tre volte (coppa e campionato) regalando i punti decisivi per la salvezza. Ora veleggiano al quinto posto e nutrono ambizioni di play off. Un occhio di riguardo a Menabò (già 7 centri e ben 16 l’anno passato nel Fossano) un 98 ex  vivaio del Torino che ho seguito a lungo negli Allievi Nazionali e che sembrava destinato a grandi palcoscenici. Dietro il golletto di riffa o di raffa lo si prende continuamente ed è un trend da invertire se si vuole…