Un Vado bifronte, prima si complica la vita e poi risorge

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La storia è quella di un rocambolesco pareggio che della serie ” questo è il calcio” avrebbe potuto prendere ben altre direzioni e relative conseguenze.Vallo a spiegare che quando una partita termina 2 a 2 (questo è il risultato finale della prima di campionato Serie D girone A tra Vado e Derthona), se da una parte accontenta dall’altra scontenta entrambe le compagini che ne sono state protagoniste.Tante le sensazioni che si sono rincorse dalla palla del mancato 3 a 0 con cui i leoncini bianconeri dei “volti noti” Cavaliere e Canepa potevano dar la chiusa al match già nella prima frazione di gioco, alla clamorosa traversa colta da Aperi al 94° che avrebbe regalato all’eroico De Bode (testa fasciata per gran parte dell’incontro causa una vistosa ferita all’arcata sopraccigliare) e compagni una straordinaria e vittoriosa “remontada”. Come sempre però e come pretendono i tantissimi lettori “competenti e bene informati” che con fedeltà e attenzione mi seguono numerosi, abbandono il solco del “calcio narrazione”, del “calcio emozionale”, del “calcio parlato” in cui ognuno dice la sua, del “calcio tifato”, del “calcio cronachistico” alieno da ogni interpretazione e o valutazione, per proporvi puntualmente i miei approfondimenti, frutto di introspezione e razionalità.Ombre e luci si diceva e come nelle nozze di Cana partiamo dal vino peggiore per arrivare a servire sul fondo il migliore.Non mi ha assolutamente entusiasmato l’assetto scelto per affrontare questo primo vero impegno stagionale. Dopo mesi di sperimentazione e di adozione del modulo tipo 4-3-3 da parte del neo mister Solari (faccio notare che tra i miglioramenti da portare in dote da parte del nuovo staff tecnico veniva richiesta proprio una maggiore ricerca di equilibrio) l’undici base si è schierato invece in 4-2-3-1con di fatto 4 attaccanti (spazi di manovra più chiusi : questo l’esito) ma soprattutto ( una decisione ahimè sovrastimata quella adottata per sopperire all’assenza del top player Costantini) con 2 soli centrocampisti e per giunta giovani (Cattaneo e Giuffrida entrambi 2002). Non uso il termine “suicidio” ma lo score gap del primo tempo la dice lunga. Sembrerebbe infatti che il calcio si presti ad una lettura meramente “episodica”, ma così non è. Il Vado ha pagato dazio per questa scelta rivelatasi scellerata (errore dovuto all’inesperienza o sottovalutazione?). Guarda caso (e qui ho notato un netto scarto in meglio dalle precedenti gestioni) con l’ingresso di Cossu in mediana, e quindi ponendosi a specchio sui piemontesi, l’inerzia è nettamente cambiata ed a questa svolta si è aggiunto il fattore “gruppo” che ha fatto la differenza (altro riscontro positivo). I rossoblù hanno via via preso la gara in mano e le belle reti di Capra e Lo Bosco hanno dato il là al compimento della rincorsa.E’ ancora troppo presto per dare giudizi ma se rileggo le altre testate che hanno adottato verbi di per se stessi illuminanti quali “riagguantare” e “riacciuffare”, si rafforza in me la convinzione che per questa volta si ci è messa una pezza ma che non si può certo sperare che questo sia il leitmotiv per il futuro. Nel clan Tarabotto un difetto atavico e ricorrente da rimuovere è la spiccata tendenza al trionfalismo.Credo che la consequtio positiva inanellata tra amichevoli e Coppa Italia abbia creato troppa euforia nell’ambiente ed immancabilmente la prova verità abbia fatto registrare un passo indietro rispetto alle aspettative. Il turno infrasettimanale di Coppa all’Attilio Bravi di Bra merc.22 (gara secca con turnover preannunciato) e la trasferta a Sanremo di dom.26 daranno ulteriori spunti. Per intanto due questioni incombono. La prima riguarda l’infermeria già in bollino rosso dopo i casi di Costantini, Anselmo e Giuffrida (e mi fermo qui) che rilancia il tema dell’adeguatezza della preparazione atletica. La seconda è relativa ai gol presi. Se indubbiamente il tridente d’attacco ha fatto registrare un netto sbalzo in avanti rispetto alla scorsa stagione (ricordo D’Antoni capocannoniere con 5 centri) per un motivo o per l’altro non si riesce mai a finire con zero gol subiti.Urgono rimedi.