Il mondo del calcio è in lutto: addio a Fabio Enzo

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L’attaccante veneziano si è spento, lunedì 11 gennaio 2021, all’età di 74 anni. Per due stagioni giocò in azzurro e vinse il titolo del capocannoniere in B nel 1972-’73. Quelli della mia generazione se lo ricordano bene. Un vero e proprio bomber, oltre che un personaggio eclettico. Fabio Enzo, nato il 22 giugno 1946 a Cavallino Treporti, in provincia di Venezia, per due stagioni, 1972-’73 e 1973-’74, è stato il punto di riferimento del reparto offensivo della squadra azzurra, allora in B, sotto la guida del presidente Santino Tarantola e dell’allenatore Carlo Parola. Due anni intensi sotto la Cupola di San Gaudenzio, che culminarono nel suo primo anno con il titolo di capocannoniere del campionato cadetto con 15 gol. In tutto totalizzò 67 presenze con 27 reti.
Il forte legame con Novara non si è mai spezzato, società dove ha conservato molte amicizie tra i tifosi e ai compagni, che ogni tanto veniva a salutare. La maglia azzurra gli è rimasta cucita addosso, nonostante tanto girovagare durante una carriera da calciatore longeva durata 20 anni chiusa nel 1983 alla Biellese. Dopo gli inizi nella squadra del suo paese, il Cavallino, il trasferimento al Venezia; poi la Salernitana, in C, la Tevere Roma e l’esordio in serie A con l’A.S. Roma. Con la maglia giallorossa un suo gol fu decisivo nella vittoria (1-0) in un derby contro la Lazio. Successivamente giocò nel Mantova, nel Napoli, nel Verona prima di approdare al Novara. Nel ’74 si trasferì al Foggia e vestì altre maglie (tra cui quella dell’Omegna) fino a quando non decise di appendere le scarpe al chiodo.