Ritratto di Michael Folorunsho

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Il premio di calciatore del mese di marzo AIC a Michael Folorunsho è un premio alla perseveranza, al lavoro duro, alla gavetta. Il centrocampista del Verona è il simbolo di una squadra che, nelle difficoltà, ha trovato una propria identità, vincendo a marzo due partite decisive contro due rivali dirette come Sassuolo e Lecce. Certo, per la squadra di Baroni sarà una lotta fino all’ultima giornata, ma Folorunsho e compagni hanno dimostrato di esserci, quando per altri sarebbe stato più facile mollare dopo un difficile inizio di stagione. In questa squadra Folorunsho si è ritagliato un ruolo da leader anche inaspettato, lui che, a 26 anni, non aveva mai messo piede in Serie A prima di questa stagione. Il suo stile di gioco è lo stesso del Verona: aggressivo, fisico, diretto. Nel 2024 ha segnato 3 gol, tutti e tre calciando da fuori area. Nella memoria ci rimane quello incredibile segnato alla Juventus, una gemma balistica, ma siamo entrati in quella fase di stagione in cui i gol si pesano, e quello segnato al Lecce pesa tanto. Più del gol, però, sono le prestazioni di Folorunsho a risaltare; la sua carica, la forza fisica con cui vince contrasti, porta in avanti il pallone, calcia in porta. Vederlo giocare è divertente, ma a marzo ci siamo accorti che sa essere anche decisivo, in una squadra che si gioca la permanenza in Serie A. È forse per questo che i suoi colleghi lo hanno preferito a Pulisic, Ferguson e Bellanova, gli altri tre candidati al premio di calciatore del mese di marzo AIC. Ma se ne è accorto anche Spalletti, che l’ha convocato in Nazionale per le amichevoli contro Venezuela ed Ecuador. Folorunsho non ha esordito, ma se continua a giocare come a marzo, è solo questione di tempo.