Grande attesa ad Albenga ed Alassio per il Giro Donne 2023

Dopo il ritiro di Elisa Longo Borghini le italiane su cui puntiamo per il podio finale sono Gaia Realini, Erica Magnaldi e Silvia Persico

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ALBENGA- Grande attesa per gli appassionati di ciclismo del Ponente savonese: domani è in programma la settima tappa del Giro d’Italia Donne da Albenga ad Alassio di 109 chilometri. Il ritrovo è previsto in Piazza del Popolo alle ore 9 e 40. Qui è stato stabilito in Quartier tappa dove le cicliste dovranno firmare il foglio di partenza e verranno presentate ai tifosi. Alle 11 e 20 da Largo Doria, attraversando il Ponte Viveri, la carovana partirà per il trasferimento in direzione Vadino: all’altezza del Camping Delfino il via verrà dato al Chilometro zero per una impegnativa tappa di oltre 100 km. Oggi la tappa Canelli- Canelli ha visto il successo della campionessa del mondo l’ olandese Annemiek Van Vleuten che ha così rafforzato il sui primato in classifica generale. La Van Vleuten ha preceduto Lorena Wiebes e Liane Lippert di 20”. La prima delle italiane al traguardo di Canelli è stata Soraya Paladin quarta a 25”. Silvia Persico a 28” ha vinto la volata del gruppo delle altre più forti in gara precedendo   Fisher-Black, Garcia Santesteban. Ora in classifica generale la Van Vleuten guida con più di tre minuti sulla statunitense  Veronica Ewers. Terza è la francese Juliette Labous a 3’39”, mentre la prima italiana è Gaia Realini, che è quarta a 3’39”. La più forte fra le cicliste italiane Elisa Longo Borghini si è dovuta ritirare a causa di una caduta nella quale ha rimediato oltre a varie contusioni la rottura della clavicola. Ora le speranze di vedere una italiana sul podio sono affidate oltre a Gaia Realini ad Erica Magnaldi (attualmente sesta a 4’21”) ed a Silvia Persico (decima a 5’50”). L’ arrivo di domani ad Alassio è previsto verso le 14 e 30 alla Madona della Guardia dopo tanti chilometri di salita che prevedono le scalate del Ginestro (682 metri), del Vigneto (440m.), di Paravenna (440 m.)  e l’erta finale verso la Guardia (580 m.).

CLAUDIO ALMANZI