Ma una rondine “fa” primavera?

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Eccezionale, incredibile, fantasmagorica, e chi più ne ha più ne metta. Così potrebbe essere descritta la clamorosa “remontada” con cui il Vado, nel turno infrasettimanale di mercoledì 14 è riuscito a passare (tra “exito e fracasso” si direbbe in Catalunya) dalle 0 a 3 al 4-3 finale contro i corsari di mister Ruvo (che per un bel pò crediamo non riesca più a dormire bene di notte). Gli aggettivi potrebbero sprecarsi per un’impresa di questo genere e figuriamoci se una penna “fervida” come la mia non troverebbe spunti per dare ancor più enfasi a quanto avvenuto sul green del Chittolina. Ma non volendo cadere nella facile logica del “sensazionalismo” provo a non rinunciare a quel ruolo di disincantato analista degli eventi sportivi calcistici che mi sono guadagnato nel tempo.Parto col dire che il Sestri Levante, seppur privo delle due punte di diamante Croci e Buso (un alibi non da poco) ha fornito una prestazione che se anche ai punti si sarebbe meritata almeno il pari, non ha fatto che confermare la quasi impossibilità di poter accedere ai play off. Pur disputando un buon campionato infatti, i levantini (a quota 47) credo che ben difficilmente finiranno tra le prime 5 del torneo e questo potrà accadere già quando le dirette inseguitrici Sanremese (45) e Folgore (43) avranno recuperato entrambe le due gare saltate.In campo esterno poi, le tre ultime sconfitte consecutive rimediate da Pane e soci ridimensionano notevolmente la portata dell’exploit vadese.Cerchiamo ora di capire meglio se questa importante vittoria (senza dubbio un toccasana a livello di ritrovato morale)possa rappresentare il punto di partenza su cui trovare le certezze che possano garantire “solide speranze” nella lotta per la salvezza da parte di Strumbo e Pedalino.Personalmente continuo ad essere scettico circa la solidità dell’impianto di centrocampo che seppur rafforzato dalla linea a 5 ( bene, bene, l’ingresso della trottola Saccà a destra) non mi convince nella sua composizione (4 gol subiti in due partite con questo modulo mi sembrano un campanello d’allarme). Non sempre capiterà di trovare squadre a specchio e disposte a concedere come avvenuto nel poker appena descritto.Le prestazioni di Bacigalupo (lontanissimo dagli standard biancoblù a cui aveva abituato) e soprattutto di Boiga (non credo gli si prospetti una carriera da mezzala) aggiunte al momento non entusiasmante di Taddei, mi fanno propendere a ritenere che quando si avranno di fronte compagini quadrate e più motivate (Pont Donnaz e Caronnese docet) sia difficile spuntarla.Non occorrerà attendere molto per una verifica visto che nell’immediatezza di domenica prossima a Carate contro la Folgore andrà in scena subito un primo test verità.Concludo con due ” notifiche” univocamente indirizzate alla Tarabotto & company. Per intanto pongo in risalto che la presenza di taluni spettatori (la mia in primis) avendo reiteratamente coinciso con accadimenti spettacolari in cui la fortuna sfacciatamente a favore dei rossoblù di mister Luca ha avuto un peso determinante (c’ero nel derby del 2020, nel folle 3 a 2 con la Rivarolese del 2019, nel 2 a 1 ad Albissola nel 2017, e mi fermo qui) faccia sì che l’eventuale ricerca di “iettatori” vada retrodeviata in ben altre direzioni, e magari rivolta a personaggi molto più vicini di quanto si possa pensare. E’ quindi lì che invito a ricercare con attenzione (basterebbe analizzare alcune “coincidenze”) possibili portatori di iella.In seconda battuta voglio manifestare il mio personale apprezzamento per l’intervista di fine gara dello stesso coach in prima. Finalmente realistica, sobria, stemperata da trionfalismi e prima di tutto veritiera.Pregi e difetti visti con quell’equilibrio che è spesso mancato e che fanno ben sperare per il futuro.La “dea bendata” credo che abbia fatto recuperare con gli interessi i ventilati ammanchi in un sol colpo. Si chiama “legge della compensazione”.