A poco più di una settimana dall’impresa dei suoi Pirates di dominare il tanto spaventoso play out contro i Lions Bergamo ed avere staccato il biglietto per una seconda stagione nella IFL, la massima serie del football americano nostrano, il presidente Michele Giacchello si concede ad un consueto “botta e risposta” che stanno diventando un appuntamento fisso dei pirati di Albisola Superiore.
A sferoide prolato fermo e con la tranquillità di chi si sta godendo un pochino di meritate ferie, per ritornare poi al più presto negli uffici Pirates per iniziare a costruire, e questa volta con i dovuti tempi, senza fretta e senza ansia, ci accodiamo in tribuna del Pirates Field abbracciati da un vento leggero che da qualche giorno tiene a bada l’afa ligure.
-Presidente buonasera e buon riposo per il momento, una stagione lunghissima, iniziata in fretta ma finita nel migliore dei modi… quali sono stati i momenti che più l’hanno toccata di questa regular season?
Dopo 20 anni da presidente mi sento ormai abbastanza rodato, anche se l’impegno della prima divisione è andato oltre le previsioni in termini di energie ed attenzioni. Dopo 20 anni ciò che mi emoziona sempre è sentire l’attaccamento che sente chi approda al nostro team, quest’anno in particolare, con l’arrivo di atleti e coach esperti e tutti provenienti da altre realtà, ho avuto dei riscontri sensazionali, tutti loro ed anche i nostri import, si sono resi conto di entrare a far parte di una vera e propria famiglia. Questi per me è emozionante in quanto dimostra il buon lavoro svolto.
-Il merito è di tutti i pirati, dal primo in campo all’ultimo in sideline, non dimenticandoci del lavoro svolto dal front office. Chi si sente di ringraziare ora che tutto è finito per il meglio?
Guarda, ci pensavo stamani a questo aspetto; naturalmente ringrazio tutti coloro che hai citato, ma un ringraziamento particolare va a quei ragazzi che si sono allenati duramente da Settembre, rookies e back up; senza mai perdere un allenamento ma, per il solo fatto di aver davanti a loro dei giganti del football, hanno giocato poco in partita. Tutti loro sono determinanti perché contribuiscono e permettono il lavoro del team nel suo complesso generale. A loro dico di non mollare mai, perché arriva sempre il tempo di raccogliere quello che si è seminato.
-Un altro anno di IFL guadagnato sul campo con sudore e dedizione e adesso? Il programma va avanti di pari passo anche con gli sponsor che hanno spalleggiato i pirati nella loro prima esperienza IFL?
Come ho detto in Huddle a fine partita in quella indimenticabile domenica sera, il programma va avanti; avanti perché i Pirates non si fermano mai. Tutti i nostri progetti non potrebbero essere sviluppati senza il prezioso ed indispensabile contributo degli sponsor; il ringraziamento va in primis a NatPower H, nostro partner già da due anni ed al suo patron Fabrizio Zago, un grazie è d’obbligo anche a tutti quei partner e sponsor che durante la stagione ci hanno sostenuto; citarli tutti sarebbe impossibile ma vorrei nominare, Murialdo Stelvio Srl, la Famiglia Cottarella, il gruppo MED, Eromatic, Gold International Group, solo per citarne alcuni.
-Detto tra noi presidente, se lo immaginava così duro il salto di categoria? Oppure con qualche sfortuna in meno sarebbe andato tutto più liscio?
No, l’ho detto all’inizio, l’impegno della prima divisione è stato davvero grande, e non solo sul campo ma anche e soprattutto nel back office, l’impegno profuso da poche persone è stato massimo, il lavoro sulla comunicazione, stampa e social, la logistica, la gestione degli import; insomma una mole di lavoro davvero inaspettata e complessa. Siamo giunti a fine stagione esausti ma vivi; magari un pò meno stanchi se durante il percorso avessimo avuto un pizzico in più di fortuna e qualche infortunio in meno; anche le norme che regolano il nostro campionato non ci hanno aiutato, di fatto abbiamo giocato zoppi per metà campionato, senza la possibilità di schierare un import in sostituzione del ragazzo infortunatosi alla seconda partita. Qualcosa dovrà di certo cambiare a livello della Federazione si si vuol rendere interessante questo sport e mantenerlo vivo. Le sconfitte tanto a zero non aiutano.
Appena terminato il playout a chi ha rivolto il primo saluto e il primo pensiero il presidente?
Il primo saluto al nostro Head Coach, Giuso Delalba ed al suo staff, il primo pensiero a mia moglie ed alla mia famiglia, senza la loro pazienza e supporto, soprattutto pazienza, nulla di tutto quello che faccio sarebbe possibile.
-Arrivederci a breve? Si inizia con la off season subito oppure un po’ di riposo?
Lunedì 16 ho fatto una prima riunione con il direttivo, molti sono i programmi da portare avanti; consolidamento della prima squadra e del suo staff, crescita e sviluppo dei settori giovanili e femminile, programmi di scambio con team esteri, diffusione del nome e del brand Pirates. Il lavoro è infinito e va programmato con attenzione massima. Non ci si ferma mai, per noi l’off season non esiste, certo si molla un pò l’acceleratore altrimenti si rischia il burn out, ma gli impegni ci sono e li dobbiamo portare avanti, anche nel corso dell’estate avremo degli impegni e dobbiamo preparare i camp di reclutamento già fissati a settembre.
La off season nel football americano alla fine non esiste mai, l’attenzione si sposta solo su altri palcosceni, quelli fatti da scrivanie e di uffici. Sono quei luoghi dove nascono le franchigie e dove si inizia a vincere partite, campionati e sfide all’ultimo respiro.