Celebrati a Roma gli 80 anni della Libertas

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Il Salone d’Onore del CONI ha ospitato oggi la celebrazione degli 80 anni del Centro Nazionale Sportivo Libertas, un evento intenso, partecipato e carico di significato. L’incontro, intitolato “Storie di Sport e Persone Straordinarie”, è stato molto più di una cerimonia commemorativa: un manifesto collettivo dei valori fondativi dello sport come strumento di pace, inclusione, impegno civico e coesione sociale.

LO SPORT COME ANTIDOTO ALLE FRATTURE SOCIALI

A fare gli onori di casa, il Presidente Andrea Pantano, che ha ricordato la nascita della Libertas nel secondo dopoguerra come risposta alle tensioni civili che minacciavano l’Italia:

Libertas nacque per proteggere l’Italia da nuove divisioni dopo la guerra, usando lo sport come strumento di pace e coesione. Oggi più che mai, restiamo presidio civile nei territori, dalla parte delle persone e delle comunità.

Nel corso dell’evento sono intervenuti anche il Presidente Coni Giovanni Malagò,  Giuseppe Conte presidente Movimento 5 Stelle, Presidente CIP Luca Pancalli, l’Eurodeputata e simbolo del calcio italiano Carolina Morace, la Vicepresidente della FIT Chiara Appendino e il Presidente ASC Luca Stevanato. Le loro parole hanno rinnovato il riconoscimento del ruolo centrale che Libertas ha assunto nel tessuto sociale italiano, a partire dai quartieri, dalle scuole e dai centri sportivi di prossimità.

VOCI DALLE ISTITUZIONI: L’OMAGGIO AI VALORI LIBERTAS

Giovanni Malagò ha sottolineato il ruolo strategico dello sport di base: “Lo sport di base è la spina dorsale del sistema sportivo italiano. Siete molto radicati, molto presenti sul territorio. So perfettamente lo spirito che vi anima, il vostro modo di interpretare lo sport è il mio: abbiamo questa identificazione totale.”

Giuseppe Conte ha evidenziato il valore fondativo dell’esperienza Libertas: “Celebrare gli 80 anni della Libertas significa ricordare come lo sport sia stato, e debba continuare a essere, un pilastro della ricostruzione morale e democratica del nostro Paese. La politica deve impegnarsi con forza per valorizzare lo sport come autentico veicolo di coesione sociale, inclusione e pace. Lo sport unisce, educa e crea comunità: merita attenzione e investimenti strutturali.”

Luca Pancalli ha ricordato l’impegno dello sport sul fronte dell’inclusione: “L’idea più alta di sport e quella di uno sport che sia diritto e leva di inclusione. Lo sport è uno straordinario strumento di inclusione, educazione e coesione sociale. Lo sport rappresenta una leva potentissima di emancipazione, autodeterminazione e partecipazione attiva alla vita collettiva. “

Luca Stevanato ha sottolineato il legame tra storia e futuro: “La storia di Libertas rappresenta una testimonianza viva dell’impegno per uno sport accessibile e inclusivo. Valorizzare questo patrimonio significa riconoscere il ruolo fondamentale che le associazioni sportive di base svolgono nel tessuto sociale del nostro Paese.”

Carolina Moraceha ricordato: “Lo sport non può e non deve essere un privilegio riservato a chi può permetterselo. È un diritto fondamentale, un’opportunità di crescita, educazione e benessere per ogni ragazzo e ragazza, indipendentemente dalla condizione economica della famiglia.

Chiara Appendino, ha valorizzato il lavoro sul campo: “Lo sport è molto più di un’attività fisica: è uno strumento potente di inclusione, educazione e coesione sociale. Rappresenta un diritto per tutti, dai bambini agli anziani, dalle persone con disabilità ai cittadini che vivono situazioni di fragilità.

IL PREMIO LIBERTAS 80°: UN RICONOSCIMENTO A CHI EDUCA ATTRAVERSO LO SPORT

Cuore dell’evento è stata la cerimonia di consegna del Premio “Libertas 80°”, assegnato a figure straordinarie del mondo sportivo: allenatori, dirigenti, volontari, educatori, tecnici e atleti che hanno messo lo sport al servizio della crescita personale e collettiva, diventando modelli e punti di riferimento nei propri territori

Lo sport, in questi contesti, è diventato esercizio di cittadinanza, scuola di convivenza democratica, cura contro la solitudine e l’emarginazione.

Il Presidente Pantano ha chiuso i lavori con parole che tracciano una chiara direzione:

Questa giornata ha dato voce a chi vive lo sport come missione civile, costruendo legami, superando fragilità, dando forza alle comunità. Il futuro dello sport italiano passa da qui.

Libertas, forte dei suoi 80 anni, guarda al futuro con lo stesso spirito che l’ha guidata sin dall’inizio: fare dello sport uno strumento di libertà, responsabilità e giustizia sociale. Durante la manifestazione è stato premiato il presidente Regionale Libertas Liguria, coordinatore nazionale dei presidenti regionali Libertas,  Roberto Pizzorno con una targa per l’impegno nel promuovere lo sport di base, radicando nei territori i valori di educazione, solidarietà e partecipazione a sostegno della Libertas.