Mario Vadone

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Mario Vadone nasce a Savona nel 1920.

Una lunga carriera da operaio specializzato presso la Brown Boveri di Vado Ligure.

Ha sempre diviso la sua vita fra il lavoro, la famiglia e la passione per il gioco del calcio.

Dalle idee modernissime e quasi rivoluzionarie per l’epoca, ha ricoperto incarichi come allenatore in molte società della nostra città e della nostra provincia: la Stella Rossa; La Libertà e Lavoro; la Spotornese; la Veloce; il Villetta.

Il “Mago Vadone” così veniva chiamato, nei giovani che seguiva non curava soltanto l’aspetto tattico ma anche quello tecnico ed in particolar modo anche la serietà comportamentale, la puntualità e la correttezza con gli avversari.

A lui va dato il merito di avere utilizzato – a livello provinciale – il ruolo del battitore libero, giocatore che, sgravato da compiti di marcatura degli avversari, doveva coordinare e sovrintendere al lavoro della retroguardia. Al giocatore prescelto in questo suo indebito ruolo faceva indossare la maglia 11.

Vadone privilegiava la tattica difensiva dovendo quasi sempre lottare contro squadre più agguerrite, ragion per cui era estremamente necessario sapersi difendere con calma e con ordine prima ancora di attaccare. Con la società Libertà e Lavoro, nella stagione sportiva 1964 – 1965, ottenne ottimi risultati.

Ma al “mago” piaceva anche oltre che allenare, organizzare eventi sportivi come il Trofeo Boggio a cui partecipavano società blasonate come il Torino, l’Inter, il Bologna, il Genoa e la Sampdoria: un appuntamento che divenne presto un evento a carattere nazionale.

Di Vadone si ricordano ancora, con grande stima ed affetto, le centinaia di ragazzi che sono passati sotto di lui.

Viene a mancare nel 1990.

Con la sua scomparsa il mondo del calcio savonese ha di certo perduto un leale e preparato condottiero.