L’anno che verrà : tra la realtà ed il sogno

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Nel mentre sul green del Chittolina è appena terminato in parità il test di allenamento con la nobile decaduta Lavagnese, a tener vivo questo ultimo scampolo di 2022 sono le riflessioni pubbliche del patron del bastimento rossoblù. Da una parte, in campo, nonostante il freddo ed il vento, il gruppo allenato da Didu provava situazioni di gioco (fasi di possesso apparse un tantino eccessive a danno dell’imprevedibilità), sperimentava e motivava giovani innesti e iniziava a prepararsi mentalmente per la prima di ritorno fra 10 giorni con il Derthona (per la cronaca : vantaggio vadese al 21° siglato dal solito Di renzo su filtrante di Bingo autore di uno stop a seguire da manuale e rete bianconera messa a segno da Righetti al 43° sempre del primo tempo), dall’altra, fuori dal campo, il presidente Franco Tarabotto tornava a parlare di serie C, un tantra sempreverde, un “sogno” che seppur perseguibile e realizzabile (denari, sponsor e strutture non mancano) alla luce di queste ultime stagioni pare ancora lontano. Il tenace e grintoso tycoon, già noto per il suo abile ricorso agli scoop ( ingresso di potentati, alleanze e/o collaborazioni ventilate con vari gruppi, Marinelli incluso, interessamento per gestioni in altri lidi) fa trapelare ora un ipotetico supporto di un club professionistico. Ben venga! Ma credo che se ciò si dovesse concretizzare sarebbe da prendere in considerazione un semi integrale restyling dell’assetto organizzativo/manageriale che non mi pare spiccare in termini di professionalità e competenze. Così come nelle cliniche non operano gli infermieri ma i primari specialisti, anche nell’azienda calcio i profili adeguati al professionismo devono corrispondere a ben determinati standard. Credo che abbiamo tutti di fronte agli occhi quel che ne è stato della scalata “Colla” nell’Albissola. Facile salire e altrettanto sprofondare perchè non pronti e strutturati si è voluto fare il “passo più lungo” della gamba. E non è solo una questione di soldi. Al momento attuale possiamo dire che il 5° posto al giro di boia (tenuto conto di quanto investito che non è un optional) esprime l’avvenuta “normalizzazione” in confronto alle due assurde ed inaccettabili retrocessioni inanellate consecutivamente. Ma per fare il famoso “salto di qualità” ci vuole ben altro! Quindi il mio consiglio è quello di “sistemare il pregresso” e potenziare casomai il settore giovanile (ecco il vero futuro su cui puntare) In ogni caso sognare è lecito per tutti e mi congedo regalando al presidentissimo un aforisma che invoglia a capirne l’arcano che contiene, anche per continuare a garantirmi quel ruolo di “fine intellettuale” con cui suole etichettarmi : “La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare (Arthur Shopenhauer). Chi vuol comprendere, comprenda!
Buon Anno al Vado, ai suoi sostenitori e a tutti i numerosi lettori che seguono questa rubrica di successo