E potresti ripartire! Certamente non volare, ma viaggiare

0
307

Uscì nel 1977 con l’album “Io tu noi tutti”, uno degli ultimi meravigliosi brani che Lucio scrisse insieme a Mogol. Si tratta di un brano sicuramente molto interessante anche sul piano musicale, come spesso sono quelli di Battisti, ma qui approfondiamo il significato del testo, poichè ci giunge in soccorso e ci parla del cammino di una squadra di calcio (il Vado per l’appunto) e delle sue possibili difficoltà usando come metafora un viaggio in auto.Un pezzo solo in apparenza semplice (beati gli stolti), che nasconde un significato bello e profondo. Ma chi era il geniale amico di cui si parla nel testo? La risposta non è una sola. Quel gran genio del mio amico Lui saprebbe cosa fare Lui saprebbe come aggiustare
Con un cacciavite in mano fa miracoli Ti regolerebbe il minimo Alzandolo un po’ E non picchieresti in testa Così forte no E potresti ripartire ….

Il viaggio di cui sì parla è quello del Vado di Didu, e l’auto, con il suo motore da mettere a punto, è una Squadra a cui la vita calcistica ha dato qualche batosta (Castellanzese, Ligorna, Sestri Levante). Tanti sono i riferimenti specifici al funzionamento e all’aggiustatura del motore: regolare il minimo, picchiare in testa, pulire il filtro, ma si tratta appunto di metafore. Grazie all’aiuto di questo amico (chiamiamolo “equilibrio tattico”), il team (la macchina) può quindi risollevarsi e tornare a “viaggiare” – cioè appunto a crederci (ce ne è bisogno in vista di Sanremo) – anche più forte di prima, con una nuova consapevolezza, senza paura e “con un ritmo fluente di vita nel cuore”, comprendendo quali scelte fare e sapendo di chi fidarsi e di chi no. Una volta chiaro che si tratta di un parallelismo, la questione è: chi è il geniale amico di cui si parla, quello che sa aggiustare il motore in un secondo per farlo ripartire e viaggiare al meglio. La tredicesima giornata del campionato interregionale calcistico di Serie D, girone “A”, dove il Vado è caduto in casa per  1 a 2 contro la capolista Sestri L ha detto proprio questo. Urge trovare il giusto compromesso tra sfruttare al meglio il tridente perché sino ad adesso ogni volta che si è giocati all’attacco si è preso gol e ogni volta che non lo si è preso (rare volte per la precisione) non lo si è fatto o lo si è fatto col lumicino. Bisognerà risolvere questo arcano, vale nel poker, vale nei sentimenti, figuriamoci se non vale nel firmamento pallonaro. L’inizio dei Mondiali sta lì ad insegnarcelo. Un vero peccato aver perso quella che può essere considerata la partita più importante delle ultime 4 stagioni che poteva lanciare i rossoblù in posizioni assolute di vertice. Specie se si considera che il Sestri Levante (ora a ben 12 lunghezze di distanza) e con un assetto ideale da trasferta come dimostrano i risultati non è parso uno squadrone insuperabile anche perché non possiede al momento dei veri top player della categoria in quanto a valori tecnici. Le note negative della gara. Approccio troppo attendista e soprattutto aver incassato gol da Casagrande su corner dopo che per un’intera settimana si era predicato di prestare attenzione alle palle inattive dei corsari. Fuori condizione Di Renzo e Lobosco. Quelle positive : la straripante freschezza di Edo Capra (capace di procurarsi anche il rigore riapri speranze) e l’ingresso in campo di Manno che ha fatto ballare la difesa avversaria (un suo tiro colpendo il palo è sbattuto sulla schiena del portiere levantino Anacoura procurando l’illusione del gol : per i vadesi sembrerebbe essere finito dentro, per me non ci giurerei che la palla abbia integralmente superato la linea di porta). Ora arriva un altro importante scontro diretto, in casa della rinata Sanremese. Una gara cruciale se si vuole rimanere in scia delle prime ed evitare di farsi risucchiare dal gruppone centrale. Un ultima annotazione della serie : ” Quante me ne ha dato, ma quante gliene ho dette!”. Pareva scomparsa con la gestione Didu quella riprovevole tendenza della ricerca dell’alibi a tutti i costi per giustificare la sconfitta. Quel ” Giochiamo bene” autoreferenziale ritengo stoni, perchè se tirato al cimento mi si obbliga a far presente che il Vado “che gioca benissimo” ha vinto una sola volta e su penalty nelle ultime 5. Chi vince esulta e chi perde spiega (in questo caso senza convincere). Piuttosto faccio notare che I giocatori del Sestri L sfoggiavano il logo di una azienda sanremese sul retro della maglietta. I “corsari” del Sestri sono pertanto i diretti concorrenti d’ufficio della squadra che in passato il mio amico Del Gratta ha presieduto con merito. L’alleanza con Stefano Risaliti a cui lo lega un rapporto di lavoro e di amicizia ( e le stesse visioni considerato che sono entrambi imprenditori implica fortemente che vi sia la volontà di fare il salto di categoria e la sua decisione di sponsorizzare il Sestri Levante è legata alla sua volontà di allargarsi in tutta la Liguria.