Il convegno sul ciclismo: “Non solo Coppi e Bartali”

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E’ stata senza dubbio un’immancabile occasione di confronto e di approfondimento il convegno organizzato mercoledì 26 ottobre dall’Unvs (sezione Rinaldo Roggero di Savona) presso la sala riunioni “Lelio Speranza” del Coni Point sito in via Montenotte 2, con inizio a partire dalle 17.30. Un pubblico attento e preparato costituito da dirigenti di rango ed ex atleti ha assistito interessato e coinvolto al simposio. Si è ruotato a briglia sciolta attorno all’argomento : ” Non solo Coppi e Bartali . Storia e Memoria Storica. Cosa ci insegnano”. Due gli ospiti d’eccezione :  Carlo Delfino (storico del ciclismo d’epoca, quello ‘eroico’, come amiamo tutti definirlo) e Enzo Grenno ( collaboratore Rcs e referente tappe Giro d’Italia e Giro Donne in Liguria) a cui è stato conferito nel corso della serata il prestigioso premio ” Umberto Delbuono”. Dal titolo scelto si può evincere la volontà di spostare l’asse dal romanzato al vissuto. Roberto Pizzorno, presidente della sezione Unvs di Savona, ha partecipato all’incontro  portando, dopo aver fatto gli onori di casa, il suo contributo diretto fatto delle esperienze acquisite in questa “nobile” ed affascinante disciplina sia come giornalista che come organo militante nel Coni. Erano presenti alla bella iniziativa che rientra nel progetto del Giro d’Italia Unvs che ha coinvolto numerose sezioni dell’associazione benemerita del Coni, varie personalità sportive che hanno preso la parola tra cui :

l’assessore allo sport e vice sindaco di Andora Paolo Rossi , il Consigliere Regionale Alessandro Bozzano, l’assessore allo sport del Comune di Savona Francesco Rossello, l’assessore della provincia di Savona Sara Brizzo, il vicepresidente Unvs Savona Carlo Colla. Molto apprezzata  Michela Moretti Girardengo, pro nipote del campione di ciclismo Costante, presidente della Associazione Bici Storiche. “Oggi il mondo moderno della bicicletta è fatto di materiali performanti, batterie e capi di abbigliamento che a stento li senti addosso – ha detto. C’è un mondo però che non vuole dimenticare le origini della bici. Un mondo nostalgico appassionato delle due ruote d’epoca come mezzo di scoperta e non di performance”.