In ricordo del caro amico Gianni Pessano

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Ci ha lasciati da poco, all’età di 76 anni, un vero gentleman di cui voglio tracciare ad eterna memoria un breve ma significativo ritratto, affinché non lo si dimentichi. Gianni Pessano, veramente una “persona per bene” come si diceva un tempo, aveva lavorato per molti anni al Comune di Savona, occupandosi dell’ufficio elettorale e della toponomastica cittadina di cui era conoscitore profondo. Mi sembra di vederlo ancora sempre vestito di tutto punto nella sua postazione, responsabile e cordiale, misurato ma disponibile. Ma non è solo professionalmente che si è fatto conoscere. E’ stato infatti protagonista per un lungo periodo della vita culturale e sportiva della sua Savona. Grande appassionato di sport in generale e di calcio in particolare, aveva ricoperto nel corso degli anni’80, l’incarico di Presidente Provinciale dell’UISP portando l’ente ai massimi livelli. A lui, oltre che ad un altro indimenticabile come “Cesco Landucci”, si deve il ritorno alla disputa dei tornei di categoria, il lancio del calcio femminile, la venuta a Savona di vere e proprie stars internazionali come i cestisti dello Zalgiris Kaunas. Calciatore nel ruolo di portiere da ragazzo con il Don Bosco e poi con il mitico Bar Corallo era stato, con Enrico Fabbri, Remo Moscino, Giovanni Delle Piane tra i fondatori dell’Inter Club Savona: squadra della quale era sincero appassionato così come del Savona FBC, società nella quale aveva svolto anche ruoli dirigenziali.
Il suo maggior impegno come dirigente calcistico lo aveva svolto però prima con il MAGI-Freccero ma soprattutto al Valleggia. Pessano sempre assieme a Landucci era stato il principale protagonista della rinascita del club valleggino, da direttore tecnico aveva impostato la squadra per il successo nel campionato di Terza Categoria (1972-73) e successivamente, con un altro indimenticabile come Piero Armella allenatore, sfiorato la promozione in Prima Categoria. L’apice nel 74/75 con il secondo posto dietro l’Altarese grazie alla tremenda coppia W (Vaniglia-Vasconi) che si coccolava come fossero i gemelli del gol della Samp. Appassionato di teatro e di cinema, competentissimo filatelico e numismatico, aveva saputo unire cultura, sport, impegno sociale. Un triste addio per un grande amico che aveva saputo percorrere in modo eccezionale la vita di Savona nel periodo della rinascita e della crescita nel corso della seconda metà del ‘900: un riferimento che mancherà a tutti, un altro figlio della “savonesità” che ci lascia.