Vergogna, vergogna, vergogna

0
520

Parto dal rievocare le parole del mister del Vado che ancora riecheggiano nello stadio Alfredo d’Albertas al termine della gara stravinta dai rossoblù di casa (quelli piemontesi del Gozzano) mixate ai cori festosi intonati  dagli ultras locali, i Testi Mati Guzon. Una vera prova di forza conclusasi con un secco 3 a 0 (che ha permesso di scavalcare i rivali) e per giunta ottenuto in inferiorità numerica dal 24′ del primo tempo quando i cusiani hanno perso il loro leader difensivo Montesano, espulso per un fallo sull’ex Aperi lanciato a rete. Dopo sette gare senza vittorie (quattro sconfitte e tre pareggi consecutivi), il Gozzano rivitalizzato da Capra e compagni,torna così al successo dimostrando l’ottimo lavoro svolto dal tecnico Massimiliano Schettino durante la sosta del campionato, che si è rivelata utilissima per i colori del presidente Fabrizio Leonardi. Torniamo però al titolo dell’articolo. In una recente trasmissione di Corrado Augias, lo psicologo e ora filosofo della storia si è avventurato a dire con aria grave: «Del resto, l’etimologia della parola vergogna è “vereo gognam”, temo la gogna». E qui le cose da ricordare sono però parecchie. La prima, nota anche agli studenti di latino diligenti (non credo se ne annoverino tra le fila del clan Tarabotto), è che in latino si dice “vereor” e non “vereo” (il verbo è cioè un “deponente”). La seconda è che “gogna” non è parola latina, ma italiana moderna. La terza osservazione è che “vergogna”  appartiene alle parole di più sicura etimologia ed è la continuazione popolare del vocabolo “verecundia”, un sostantivo latino tratto da “vereri” (come “facundia” era tratto da “fari”, parlare).Inoltre preciso a scanso di equivoci che si scrive vergògna, poichè le parole per cui si ha il dubbio: “termina in -gna o in -gnia?”, “termina in -gne o in -gnie?”, “termina in -gno o in -gnio?” non vanno mai scritte con la i, purché quest’ultima non sia accentata. E’ in parole come “sogniamo, guadagniamo, ecc. (quelle sì ben note al trio delle Meraviglie) che la “i” è obbligatoria, in quanto parte integrante della desinenza. Ma stiamo al campo.Davanti a un pubblico veramente scarso, probabilmente inferiore alle 100 unità (in pratica tribune deserte, il che la dice lunga) a detta del coach Solari la sua squadra ha fornito la peggiore prestazione annuale. Non ha cercato alibi di sorta, diversamente dagli ingenui e sterili tentativi del resto dello “staff” di ricorrere alla carta sempre valida dell’infermeria. Se proprio lo si vuole accentuare il distinguo tra l’ “uomo di calcio” e l’approssimazione del suo gruppo dirigente, la chiave di lettura andrebbe ricercata nel non utilizzo di Napolitano e Quarta (ultimi doni della campagna di rafforzamento del tandem dg e ds) in una gara dove sono state fatte solo due sostituzioni: l’esordiente Bonanni (classe 2005 : auguri veri per una splendida carriera) su Turone (giovane per giovane) e sul finale Nicoletti al posto di un affaticato Cattaneo. Ora la classifica si è fatta improvvisamente corta (non è sorprendente per chi l’aveva messo in conto : cambiare tutto per non cambiare niente) e con il Borgosesia che aspira ai play off, in arrivo nel turno infrasettimanale, un risultato utile sarebbe ben gradito, visto che i punti dalla distanza di sicurezza si sono affievoliti a 4. L’aver visto in gruppo la debacle dell’Italia con la Macedonia del Nord e l’aver organizzato l’ennesimo faraonico ed inconcludente ritiro, non ha portato bene. Altro che alta classifica. Il Vado ora è 12° a pari punti con il Sestri che ha lo scontro diretto favorevole. Concludo come sempre con due elogi forniti dalla 29 giornata. Il primo va’ a Lorenzo Sangiorgio (attaccante 2004,diciott’anni il 28 marzo) che dopo le ben 27 presenze in questa stagione nelle fila del  Gozzano( 2129 minuti giocati da fuoriquota mettendo a segno 5 gol con una rete segnata ogni 426 minuti giocati) era reduce da buone prestazioni alla Coppa Carnevale a Viareggio con la Rappresentativa Serie D (dove ho avuto l’occasione di apprezzarlo). Al 68° si è fatto tutta la metacampo avversaria col piglio del centometrista e una volta arrivato di fronte a Colantonio ha calciato e sulla ribattuta della sua conclusione è stato lesto a ribadire in rete.Il secondo va doverosamente alla grande impresa della Sanremese, che ribaltando il Novara con un perentorio 5 a 1 al “piola” ha riaperto i giochi. Complimenti al mio amico Andreoletti.