Il motto latino non è preso a caso, ma anzi, a parer mio (sia chiaro, con l’immancabile supporto abituale delle incontestabili statistiche) calza a pennello per illustrare la stagione 2021/22 del Vado Fc, visto che a marzo si può già fare un bilancio preventivo dell’andamento generale. Varrebbe a dire : il gatto ( quello vadese e non siamese) è un leone quando prende un topo (Saluzzo, Pdhae, Lavagnese, le tre peggiori difese dopo il Fossano : 8 punti su 45 realizzati tra tutte e tre messe insieme nelle ultime 5 partite) ma diventa un topo quando lotta con la pantera (tutte quelle che lo precedono in classifica : penso 8 a recuperi completati da parte del Casale). La frase è tratta dal Golestân, cioè del “roseto” di Sa’dî (1184-1291), straordinaria figura di poeta e sapiente persiano.Dal proemio di quest’opera che intreccia parabole, massime, versi e meditazione ho estratto questa nota vivace e mordace. Parla dell’atteggiamento che, in modo quasi vergognoso, vediamo adottare e praticare nella vita, non solo sportiva, da chi è implacabile coi dichiaratamente più deboli mentre diviene prono e venerabondo di fronte ai potenti. Questo per dire che mi sono parse fuori “contesto” le levate di scudi e le sperticate lodi tessute verso il club e la sua gestione tecnica : una posizione che mi riservo di rivedere al rialzo solo quando ve ne sia veramente il caso. Se le 5 dicesi 5 sconfitte di infilata qualcuno ha tentato sterilmente di ricondurle al calendario, non vedo perchè si debba esultare esageratamente per aver battuto in successione le due cenerentole del campionato ed i valdostani in caduta libera (hanno preso in settimana 3 pere dall’Asti : a proposito un certo Francesco Virdis, bomber di razza,è giunto a quota 9 e si sta portando in doppia cifra). Il match con i bianconeri del neo mister Nucera del resto non ha avuto praticamente storia : già al 6° Cenci lo ha incanalato, Aperi al 22° (non finendo mai di stupire) l’ha impacchettato e Cattaneo al 47° vi ha messo sopra una pietra. Domenica credo che i ragazzi di Solari ritroveranno una gara degna di testare le reali possibilità del gruppo. Non fa parte delle magnifiche 8 sopracitate (con nessuna di quelle il Vado, pardon il “gattone”, ha mai vinto) ma è in ripresa, gode del fattore campo, è abituata a lottare per salvarsi e il marpione mister Viassi è uno che guarda al sodo. Deve partire di lì la scalata al vertice. Così non fosse altro che infusi di autoreferenzialità e complimenti a go go : la montagna Tarabottiana avrebbe partorito un topolino (quello si che anche Silvestro sa prenderlo, fatica di più con Titti).
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