Due progetti finanziati da Sport e Salute per la ripartenza dello sport di base

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I 4 enti di promozione sportiva Acsi, Aics, Csen e Libertas hanno aderito insieme appassionatamente per programmare il futuro della pratica dilettantistica. Nella mattinata del merc.2 febbraio a partire dalle ore 11 tramite una conferenza stampa in remoto (nutrita la presenza dell’Eco di Savona, di Pavia e dello Sport, con il direttore Roberto Pizzorno in testa) sono stati presentati il piano di formazione “E’ Ora” e il progetto di ricerca “Riunisci” impostato sulla valutazione del potere inclusivo dello sport sociale in collaborazione con l’Università di Tor Vergata (un’attenta ricerca per indagare impatto sociale e formazione per gestire il post Covid). Stando ai dati Istat pre-Covid, in Italia nel 2019 poco più di un individuo su 5 era a rischio di povertà e di esclusione sociale. Contro il rischio marginalità, un’azione importante la faceva lo sport di base, quale leva di socialità, educazione, ed inclusione, oggi però fortemente piegato dalla pandemia. A pochi mesi dall’inizio dell’allerta Covid, era emersa chiara da parte della maggioranza delle organizzazioni sportive di base (un campione complessivo di 2.546) l’esigenza dello sviluppo di competenze chiave utili a una ripartenza in sicurezza ed efficace. Dal bisogno di sostenere lo sport di base, strumento cardine contro l’esclusione sociale, nascono quindi i due progetti presentati da 4 dei maggiori enti di promozione sportiva del Paese che da soli rappresentano nel Paese quasi 7 milioni di sportivi amatoriali. Il primo, “E’ Ora – Servizi di aggiornamento e assistenza all’associazionismo sportivo per la ripartenza”, è un pacchetto formativo rivolto agli operatori e ai dirigenti delle organizzazioni sportive sociali e si pone l’obiettivo generale di sviluppare conoscenze e competenze utili alla ripartenza del movimento sportivo di base” – ha detto introducendo in apertura Valeria Gherardini (Coordinatrice Dipartimento Politiche Internazionali Aics). Il secondo, “Riunisci – Acronimo di Ricerca Università Sport e Contributo Inclusione” è invece un progetto di ricerca condotto in collaborazione con l’Università di Tor Vergata (illustrato dal ricercatore Matteo Ghibelli) e che si pone come obiettivo la valutazione dell’impatto sociale dello sport di base sul territorio italiano e la costruzione di politiche di indirizzo del movimento sportivo amatoriale e azioni che concorrano a promuovere inclusione, aggregazione e partecipazione attiva alla vita sociale. La conferenza stampa on line (andata live su Facebook)è stata coordinata da Bruno Molea presidente dell’Aics e ha visto la partecipazione del presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, che ha portato il suo saluto ringraziando i presenti e dei presidenti degli altri enti tra cui il neo eletto Andrea Pantano della Libertas. La catena di regie delle due iniziative ha preso vita dal dicembre 2021 e terminerà nel luglio 2022. Sport e Salute andrà a erogare i servizi di aggiornamento e assistenza su tutto il territorio nazionale, e imposterà un’azione pilota su 8 regioni italiane dove verranno formati gli esperti dei Comitati regionali e andrà a erogare i servizi a livello territoriale. Il progetto pilota offrirà la possibilità di promuovere la funzione degli enti di promozione sportiva come centri-servizio per il territorio, impostando occasioni formative in presenza e assistenza online H24. La sperimentazione consentirà di costruire un modello replicabile in futuro su tutti i territori italiani. Attraverso un questionario rivolto a 7mila persone (uomini e donne che praticano sport di base, tra gli 11 e i 65 anni; famiglie di ragazzi adolescenti; allenatori e preparatori atletici), la ricerca indagherà in che modo sport e attività motoria siano strumenti che, per via diretta, promuovono l’inclusione sociale, il contrasto della xenofobia, la solidarietà, educazione alla legalità o che, per via indiretta, hanno impatti di coesione sociale. Occorreranno spirito di iniziativa, organizzazione ed entusiasmo per ottenere i risultati auspicati