Lettera a Pele’

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La prima volta che ti abbiamo visto, noi che siam oltre il mezzo del cammin della nostra vita, mi sei stato francamente odioso. Avevamo dieci anni e tre notti prima ci eravamo innamorati del calcio con l’epica Italia-Germania. Pronti a veder i nostri eroi a vincere la Coppa Rimet, pensavamo senza fare i conti con un Brasile stellare, guidato proprio da te, Pele’. Poi abbiamo capito un pochino più di calcio e ti abbiamo adorato per la tua classe, i tuoi gol, il tuo essere anche nel sociale. Ascoltavamo, più che vedere, le tue gesta, i tuoi dribbling, i tuoi mondiali e pensavo proprio oggi, quando ci hai comunicato di essere stato operato di un tumore al colon, cosa sarebbero stati i tuoi gol oggi con la tecnologia. E allora credo sia stato meglio che tu ci sia stato in un’epoca dove la radio dominava e la tv si affacciava con il suo bianco e nero. Sei diventato leggenda, e poi hai ricoperto grandi ruoli da dirigente. Ti consideriamo, noi amanti del calcio,un pochino immortale e per questo sappiamo che presto uscirai, dribblando medici e infermieri. E poi sai, crediamo che Tu lassu non sia ancora desiderato soprattutto da un certo Diego Maradona che sta galleggiando tra le nuvole