Ecco quali campionati di calcio si fermano con il nuovo DPCM

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Il nuovo DPCM del 18 ottobre che introduce nuove limitazioni per gli sport di contatto, anche in ambito dilettantistico, ferma anche il calcio, ma solo per alcune categorie. Dopo lo stop al calcetto (e ad altri sport di contatto in ambito amatoriale) predisposto dal Decreto del 13 ottobre aumenta quindi la lista degli sport non consentiti causa coronavirus. Nel nuovo decreto si legge infatti che sono consentiti solamente gli eventi e le competizioni riconosciuti di interesse regionale e nazionale dal CONI, dal CIP (Comitato italiano paraolimpico) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali. Per quanto riguarda l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relativa agli sport di contatto, invece, restano consentite solamente in forma individuale e non per gare e competizioni. Queste disposizioni stanno generando molta preoccupazione tra coloro che praticano calcio a livello dilettantistico. Questi, infatti, si chiedono se per loro il campionato – appena iniziato – è già finito, causa DPCM del 18 ottobre, oppure se si può andare avanti (almeno in attesa delle nuove disposizioni). Di fatto nessun problema per i campionati di calcio di Serie A, Serie B e Lega Pro in quanto questi fanno parte del professionismo. Si sospendono solamente le competizioni di tipo dilettantistico (per l’amatoriale era già intervenuto il DPCM del 13 ottobre), ad eccezione di quando l’evento è riconosciuto di interesse nazionale o regionale. A tal proposito, può continuare regolarmente lo svolgimento del campionato di Serie D di calcio a 11; niente stop, in quanto questa competizione è riconosciuta di interesse nazionale.Anche sotto la Serie D non è previsto uno stop automatico: i campionati diEccellenza, Prima e Seconda Categoria, infatti, sono considerati eventi di interessi regionali. L’ultimo DPCM li preserva; tuttavia – trattandosi di competizioni di interesse regionale – le singole Regioni potranno anche decidere in favore di uno stop del campionato. D’altronde è quanto già successo in Lombardia, dove questi sono sospesi fino al 6 novembre 2020. A fermarsi fino a nuovo ordine, invece, sono i campionati dalla Terza categoria in giù, poiché non vi è alcun interesse riconosciuto.
Cosa succede, invece, per i campionati giovanili? Per quelli che sono sotto l’egida della FIGC – e di conseguenza sono riconosciuti di interesse nazionale – non ci sono cambiamenti in quanto il campionato – come ad esempio quello Primavera – va avanti. Per i campionati di interesse regionale spetterà invece sempre alla Regione decidere il da farsi, tenendo conto della situazione epidemiologica sul territorio.
Anche per il calcio femminile vale quanto appena detto per le giovanili. Spetta alle Regioni decidere per i campionati di interesse regionale. Infine, il calcetto: nessuno stop per i campionati di A e A2, sia in ambito maschile che femminile. Va avanti anche la serie B, ma solamente maschile.

Felicino Vaniglia